mercoledì 4 dicembre 2019

NOSTALGIA DI DIO AL TEATRO MENGONI


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Nostalgia di Dio di Lucia Calamaro al Teatro Mengoni
Nello strano incrocio tra la nostalgia di casa e la nostalgia dell’infanzia onnipotente il fascino di uno spettacolo da non perdere

Domenica 8 dicembre, alle 21, al teatro Mengoni di Magione, va in scena Nostalgia di Dio, spettacolo prodotto dal Teatro stabile dell’Umbria, in coproduzione con il Teatro Metastasio, scritto e diretto da Lucia Calamaro, drammaturga, regista e attrice il cui talento e l’originale identità hanno conquistato critica e pubblico in Italia e all’estero. Interpretato da Alfredo Angelici, Simona Senzacqua e dagli attori umbri Cecilia Di Giuli e Francesco Spaziani. 


“Nostalgia di casa. Questo potrebbe essere l’altro titolo di questo spettacolo - scrive Lucia Calamaro - in quanto per me, la casa sono gli affetti, e gli affetti sono l’unica dimensione rimasta che mi rapporti al sacro. Nel bene voluto, risiede il mistero. È nel legame, nel bisogno dell’altro, la meraviglia. C’è lì, nella casa, un’energia invisibile ma concreta, inafferrabile e solida: io so che c’è, anche se non la vedo. Ed è una delle poche cose certe che ho. Ogni volta che torno a casa, io mi sento come se tornassi all’ infanzia. Ma non a una fase qualunque dell’infanzia, ma alla fase dell’onnipotenza, quella dei primissimi anni. A casa mia, in questo habitat benevolo, io credo di potere tutto e una parte di me, bambina, si rilassa, si libera, respira e si sparge in giro.
Forse questo passaggio succede a tutti, quando tornano a casa. O forse no. Forse è una dimensione del nostos, del ritorno dell’Eroe. Chissà. Non so, non saprei, ma mi piace pensarlo.
Il mondo ci limita, la casa ci accoglie e ci espande. Ed è in questa fioritura potente e affettuosa, che nascono i figli. Che sono per me l'altra domanda su cui si annoda, senza scioglierla, questo spettacolo. I figli da piccoli in particolare, in quanto piccoli Dei onnipotenti. Influenzata dalla favola che ci hanno raccontato, illustrata dalle infinite Madonne con bambino, il mio immaginario cattolico infantile - che è l’unico che ho, come probabilmente molti di noi che poi da grandi hanno lasciato perdere- si è ancorato lì. È lì, prima dei 10 anni, su quelle immagini, che l’impressione indelebile mi si è formata: quella di un Dio bambino, visto dalla prospettiva della madre.

Insomma Dio, per me, è più un figlio che un padre. Un figlio se non proprio dio quantomeno onnipotente. Questo è secondo Freud quello che tutti noi siamo per un breve periodo. Come non volerci tornare? Nostalgia di Dio quindi si muove in questo strano crocicchio tra la nostalgia di casa e la nostalgia dell’infanzia onnipotente, che mi è maturato dentro ultimamente, senza capirlo ancora del tutto. Tutti i bambini sono figli. Dio è un bambino. Dio è un figlio. Tutti i figli sono Dio? Chissà. Comunque sia, una cosa si sa: per le madri, i figli, non crescono mai”.

Si può prenotare telefonicamente, al botteghino telefonico regionale del Teatro stabile dell’Umbria 075/57542222, tutti i giorni feriali, dalle 16 alle 20.
I biglietti prenotati vanno ritirati mezz’ora prima dello spettacolo, altrimenti vengono rimessi in vendita.


Lucia Calamaro intervistata dopo l'esibizione al teatro Goldoni


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