Organici ridotti mettono a rischio la futura terza dell’Istituto tecnico economico: studenti dovrebbero trasferirsi a Perugia
L'appello del sindaco: «Si evitino disagi, in diversi smetterebbero di studiare»
MAGIONE 12 luglio 2017 – Dovrebbero interrompere il ciclo di studi avviato due anni fa e trasferirsi in una nuova scuola a Perugia: è questo il rischio che si sta concretizzando per i 14 studenti della seconda superiore, futura terza, dell'Istituto tecnico economico di Magione.
L'appello del sindaco: «Si evitino disagi, in diversi smetterebbero di studiare»
MAGIONE 12 luglio 2017 – Dovrebbero interrompere il ciclo di studi avviato due anni fa e trasferirsi in una nuova scuola a Perugia: è questo il rischio che si sta concretizzando per i 14 studenti della seconda superiore, futura terza, dell'Istituto tecnico economico di Magione.
L'ufficio scolastico regionale infatti, malgrado le pressioni – esercitate sia dalla dirigenza scolastica dell'omnicomprensivo di Magione che dalla stessa amministrazione comunale – non sembra recedere dalla decisione di togliere dall'organico i professori necessari all'insegnamento in una delle sei classi attualmente attive nel plesso. La ragione di tale scelta sembra trovarsi nelle generali riduzioni al corpo insegnanti che – malgrado il terremoto – toccherebbero anche diverse realtà dell'Umbria.
Il sindaco "Se trasferiti potrebbero rinunciare agli studi"
Il sindaco "Se trasferiti potrebbero rinunciare agli studi"
«Con questi tagli agli organici – spiega il sindaco Giacomo Chiodini – si stanno limando le classi con minor numero di alunni. A Magione però, in assenza di un'altra classe terza alternativa, tale decisione determinerà il trasferimento in altra scuola degli studenti. Un'ipotesi che rischia di creare disagi importanti per le famiglie e per gli alunni. Alcuni – continua il primo cittadino di Magione – potrebbero, per ragioni diverse, dover interrompere gli studi: una sconfitta per tutti noi, a partire da chi dirige la scuola pubblica».
L'appello del sindaco all'ufficio scolastico e alla Regione Umbria
«Chiediamo, assieme agli insegnanti, alla dirigenza della scuola e alle famiglie, di rivedere tale decisione – aggiunge Chiodini – e di valutare un compromesso meno doloroso, come ad esempio recuperare il monte ore di insegnamento accorpando altre classi doppie. È necessario tutelare una scuola cresciuta negli ultimi anni, sia in termini di qualità che di frequenze. Si tratta di un istituto che rappresenta un presidio dell'istruzione superiore al Trasimeno. Sullo sfondo inoltre rimane il disagio per gli alunni e per le loro famiglie a cui – conclude – vorremmo garantire un inizio di anno sereno e proficuo in tutti i suoi aspetti».
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