lunedì 28 dicembre 2020

LE 100 CANDELINE DI GISELLA DOLCIAMI DI SAN SAVINO

La figlia Rosella: “mia madre, una grande lavoratrice amata e apprezzata da tutta la comunità dove è nata”


Non potrà essere presente a festeggiare il traguardo delle 100 candeline, la comunità di San Savino di Magione, dove Gisella Dolciami è nata il 26 dicembre del 1920; sicuramente però tutti saranno vicini con il cuore alla gentile signora che da giovane ha cucito tanti abiti da sposa per le ragazze del paese, oltre che avviarle a questo mestiere.
“Per motivi legati alla salute – fa sapere la figlia Rosella – abbiamo dovuto portare la mamma a Perugia dove io risiedo, ma durante l’estate quando tornavamo nella casa di famiglia a San Savino, in occasione della festa del paese, era veramente bello sentire l’affetto che la circondava. Infatti tutti la salutavano ricordando i tempi della giovinezza, come quando, ad esempio, aveva aperto una piccola scuola di cucito e realizzava anche gli abiti per quello che era il giorno più importante: quello del matrimonio. Certo, non gli abiti da sposa in voga oggi, ma eleganti tailleur e tubini con il cappottino sopra. Insomma, quello che ci si poteva permettere di elegante a quei tempi".
Essendo la nipote del parroco di San Savino Don Carmelo Barboni, si è occupata sia della canonica che della chiesa parrocchiale fino a metà degli anni ’60. Il primo maggio del 1944, mentre nei nostri territori i tedeschi andavano in ritirata, Gisella ha coronato il suo sogno d’amore con Giovanni Acquastrini, molto conosciuto nella comunità magionese per la sua attività di meccanico e venditore di biciclette e, dopo la guerra, di lambrette e macchine Innocenti.

“il loro viaggio di nozze – ricorda con affetto la figlia – fu una passeggiata a San Fortunato della Collina su un calesse trainato da un cavallo. Quello che posso dire con certezza è che mia madre è stata una grande lavoratrice, infatti anche quando si diffusero gli abiti confezionati e diminuì il lavoro da sarta, non si perse d’animo e si mise ad aiutare la sorella che aveva un ristorante. Nonostante abbia sempre lavorato tanto non ha mai trascurato gli affetti familiari: da bambina ha aiutato a crescere il fratello più piccolo Dante ed è stata una figura molto presente per le due adorate nipoti Gloria e Paola tuttora molto affezionate a lei.

Con me è stata una madre energica e volitiva: avrebbe voluto che io studiassi ragioneria, ma il professore di Francese Giovanni Moretti, amico di mio padre, li convinse ad iscrivermi all’istituto di Lingue e corrispondente in lingue estere. Qualche anno dopo, per renderla felice, presi anche il diploma in ragioneria frequentando, già sposata, una scuola serale”.

Gisella ha guidato con amore la sua famiglia e riempito di attenzioni e affetto tutti i suoi parenti che oggi la festeggiano con altrettanto affetto e gratitudine

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