Torna a splendere per il periodo delle festività natalizie la grande stella cometa collocata alla base della Torre dei Lambardi. Un forte simbolo del Natale magionese visibile da molto lontano che, insieme alle illuminazioni allestite dall’amministrazione comunale in collaborazione con commercianti e associazioni, assume, in questo particolare momento, un significato ancora più profondo come spiega il presidente della proloco di Magione, Andrea Biagini, che si è fatta promotrice dell’iniziativa che così commenta:
“Due file di luci aggrovigliate ad una struttura metallica, un vaccino alle fasi finali di sperimentazione, un arancione che diventa giallo: basta poco per riaccendere la luce in un periodo buio, che sia di speranza o per una stella cometa. La cometa in questione è forse uno dei simboli di Magione che, nel periodo natalizio, spiccano più all’occhio in lontananza assieme alla Torre dei Lambardi, subito alle sue spalle. Erano due anni ormai che non brillava ma ora, grazie alla buona volontà e alla collaborazione di più parti, si è ripresa l’attenzione che merita”.
“Nei prossimi giorni – fa sapere - la “nostra” stella sarà così parte integrante delle luminarie e degli addobbi di Natale allestiti anche dal Comune e dai commercianti, e per questo vogliamo ringraziare chi ci ha aiutato nella realizzazione, in primis l’azienda Essecci e il C.I.S.A. Magione.
“Tuttavia – aggiunge il presidente in relazione all’emergenza sanitaria e ai rischi conseguenti a comportamenti inadeguati a questo periodo –, se con la stella è bastato sostituire i pezzi per riportare la luce, la stessa cosa non si può dire per la speranza di debellare definitivamente quest’ospite invisibile: come una fiamma tenue, la speranza va infatti alimentata costantemente con buone azioni come l’uso della mascherina e la distanza – talvolta difficili da accettare ma fondamentali – che sommate tra loro ci permetteranno presto di apprezzare i risultati e di tornare alla normalità: potrebbe essere questa l’occasione giusta per evitare i centri sovraffollati e rifugiarsi nei piccoli negozi del paese, dispense di regali impensati, specie ora che sono iniziati gli acquisti per il Natale”.
“Tuttavia – aggiunge il presidente in relazione all’emergenza sanitaria e ai rischi conseguenti a comportamenti inadeguati a questo periodo –, se con la stella è bastato sostituire i pezzi per riportare la luce, la stessa cosa non si può dire per la speranza di debellare definitivamente quest’ospite invisibile: come una fiamma tenue, la speranza va infatti alimentata costantemente con buone azioni come l’uso della mascherina e la distanza – talvolta difficili da accettare ma fondamentali – che sommate tra loro ci permetteranno presto di apprezzare i risultati e di tornare alla normalità: potrebbe essere questa l’occasione giusta per evitare i centri sovraffollati e rifugiarsi nei piccoli negozi del paese, dispense di regali impensati, specie ora che sono iniziati gli acquisti per il Natale”.
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