PIAVE 2018, le note della Fanfara Regionale Umbra al 66° Raduno Nazionale Bersaglieri
Nel centenario della fine del conflitto, San Donà di Piave ha ospitato la grande sfilata dei cappelli piumati
Sabato 12 e domenica 13 maggio, la Fanfara Regionale Umbra dei Bersaglieri ha partecipato come ogni anno, insieme ad accompagnatori e simpatizzanti, al 66° Raduno Nazionale Bersaglieri. Un’occasione resa tanto più solenne ed emozionante dal luogo che ha ospitato l’evento, San Donà di Piave (VE), proprio in corrispondenza del centenario della fine della Prima Guerra Mondiale.
Ad accompagnare la Fanfara nei vari appuntamenti che hanno impegnato la due giorni in terra veneta, in rappresentanza del Comune di Magione, è stato Vanni Ruggeri, presidente del Consiglio Comunale e delegato alla cultura.
LA FANFARA REGIONALE UMBRA STORIA – Nata proprio a Magione quasi trent’anni fa, con un organico corrente di circa 30 elementi provenienti da tutta la regione, la Fanfara Regionale Umbra può vantare una particolarità che la contraddistingue dalle altre 60 Fanfare italiane in congedo: annovera infatti tra le sue fila otto gigogin, le ragazze che aprono il passaggio dei fanti piumati in fascia tricolore. È guidata dal Capofanfara Osvaldo Orsini, presieduta da Gian Carlo Canonico e fa capo all’Associazione Nazionale Bersaglieri (ANB) Regione Umbria, il cui attuale presidente è il Colonnello Franco Vivaldi.
INAUGURAZIONE BATTERIA RADAELLI – La prima esibizione della Fanfara, sabato 12, ha omaggiato il comune di Cavallino Treporti (VE), dove il sindaco Roberta Nesto, insieme allo stesso Ruggeri, ha solennemente inaugurato la Batteria Radaelli, fortificazione di importanza strategica nella difesa della laguna veneta durante la prima guerra mondiale, completamente recuperata e trasformata in museo lungo la cosiddetta Via dei Forti. “Luoghi della memoria – ha sottolineato Ruggeri nel suo intervento – che diventano altrettante pietre angolari per la costruzione e la trasmissione di una comune eredità storica, cementata dal tributo di sangue che l’Italia intera ha versato qui un secolo fa, e che informa di sè quel palinsesto civile e nazionale di cui i Bersaglieri rappresentano parte qualificante e solenne, capace di saldare, in un identico impegno ideale, passato e presente”.
Il gruppo ha poi proseguito sulle tracce della storia e della memoria dei luoghi del primo conflitto mondiale in terra veneta con la visita al Complesso della Batteria V. Pisani e Museo della Grande Guerra, che custodisce eccezionali reperti bellici, cimeli e testimonianze materiali della vita di trincea.
Nel corso della serata, la Fanfara Regionale Umbra ha invece avuto occasione di esibirsi in un articolato concerto a due “voci”, insieme alla gemellata Fanfara dei Bersaglieri di Scandiano (RE), presso il palco allestito dal Comune di Jesolo in piazza Milano, cimentandosi nell’esecuzione del classico repertorio bersaglieresco che ha riscosso grande apprezzamento dal folto pubblico presente.
LA GRANDE SFILATA SUL PIAVE – L’evento clou del 66° Raduno ha invece avuto luogo domenica mattina a San Donà di Piave, con la grande sfilata di Fanfara, Bersaglieri e labari al seguito, lungo i 3.798 metri di percorso, con un doppio attraversamento del fiume Piave, prima su un ponte mobile appositamente realizzato dal Genio Militare e poi sul Ponte della Vittoria, e arrivo in corso Trentin, davanti al Duomo di San Donà. Almeno 150 mila le presenze lungo il percorso: due ali di folla che, tra macchine fotografiche e smartphone, non hanno mai smesso di applaudire. Un interminabile fiume umano all’insegna del tricolore, che ha visto protagonisti oltre ventimila fanti piumati, dei quali circa 150 provenienti dall’Umbria, presente con le sezioni di Città di Castello, San Giustino, Assisi, Perugia, Terni, Norcia, Todi, Massa Martana, e naturalmente Magione.
LE DICHIARAZIONI
«Emozioni autentiche a passo di corsa – ha commentato Vanni Ruggeri – per le quali ringrazio di cuore tutti gli amici della Fanfara e tutti i Bersaglieri della Regione. È stato per me un onore sfilare insieme a loro, in una giornata di autentica festa, ma che ha inteso anche ripercorrere simbolicamente le orme di quanti, proprio sul Piave e sulle note dell’omonima canzone, che tante volte oggi ha risuonato, hanno scritto una pagina indelebile della nostra storia nazionale».
«La Fanfara Regionale Umbra – ha concluso il Capofanfara Osvaldo Orsini – ha partecipato con orgoglio al 66° Raduno Nazionale Bersaglieri, che si è svolto a San Donà di Piave. Quest’anno particolarmente toccante per le celebrazioni della fine della Prima Guerra Mondiale e per i luoghi in cui si è tenuto, luoghi ricchi di storia e di ricordi che sono stati degnamente rievocati. A nostro avviso questo Raduno è stato tra i più significativi ed è culminato nell’emozionante attraversamento del Fiume Piave, tra i principali simboli della Grande Guerra, sul ponte appositamente realizzato dal Genio Pontiere dell’Esercito Italiano e debitamente “scortato” da due ali di militari a protezione. Un plauso va anche alle sezioni Bersaglieri del Veneto che hanno curato l’organizzazione, ed un nostro particolare ringraziamento va alla sezione “Leopoldo Pellas” di Jesolo che con la collaborazione della locale Fanfara ci ha ospitato in questa due giorni. Ultimo, ma non ultimo, un sentito grazie a tutti i rappresentanti Bersaglieri della Regione Umbria e al Comune di Magione che ci dimostra sempre la propria vicinanza».
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