Professore_Carlo_Tascini |
Ospite della diretta web organizzata dai sindaci Giacomo Chiodini, Magione, e Cristian Betti, Corciano; l’infettivologo Carlo Tascini direttore della reparto di malattie infettive dell’ospedale di Udine, originario di Marsciano ma sposato con la magionese Giuliana Alunni Boldrini.
L’incontro è stato l’occasione per fare il punto sull’emergenza Covid19 con uno dei maggiori esperti di malattie infettive che, in questo momento, è in prima linea nella struttura che dirige, il Santa Maria della Misericordia di Udine dove ha triplicato i posti letto per malati covid.
In merito al vaccino l’infettivologo ha spiegato la difficoltà, in una situazione di così forte emergenza di fare studi e sperimentazioni per cui, quando si avrà un vaccino, la sperimentazione sarà fatta, probabilmente, sul campo.
L’incontro è stato l’occasione per fare il punto sull’emergenza Covid19 con uno dei maggiori esperti di malattie infettive che, in questo momento, è in prima linea nella struttura che dirige, il Santa Maria della Misericordia di Udine dove ha triplicato i posti letto per malati covid.
“Ogni cittadino deve prendere la sua decisione proteggendo chi gli sta vicino e l’unico modo è rispettare le regole” ha affermato il professor Tascini spiegando che i casi sono dovunque in forte crescita, compresa l’Umbria che nella prima fase aveva un’incidenza di malati bassissima; che, al momento, non esiste nessun farmaco per combattere questo virus per cui l’unica difesa è la prevenzione che deve essere fatta attraverso l’uso di mascherine, gel alcolici e il mantenimento delle distanze visto che il virus non si trasmette per via aerea ma attraverso goccioline".“Stiamo riconvertendo molti reparti che non sono di urgenza in reparti Covid - ha aggiunto - . Questo vuol dire che alcune patologie possono, causa emergenza, non essere curate oltre al rischio di non riuscire ad avere personale sanitario in numero adeguato per curare i malati Covid se continuano a crescere i ricoveri”.
In merito al vaccino l’infettivologo ha spiegato la difficoltà, in una situazione di così forte emergenza di fare studi e sperimentazioni per cui, quando si avrà un vaccino, la sperimentazione sarà fatta, probabilmente, sul campo.
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