È una delle “architetture naturali” più iconiche del Trasimeno, protagonista in ogni immagine dell'Oasi e cara a tutti coloro che amano il lago.
Assessore Ruggeri: “Un progetto complesso e delicato che ho fortemente voluto e dal grande significato simbolico e affettivo per chi non c’è più”
“È davvero una grandissima soddisfazione vedere finalmente completata la nuova passerella dell’Oasi Naturalistica La Valle di San Savino, dopo averla osservata in questi mesi prendere forma e crescere metro dopo metro, al posto del vecchio percorso da anni inutilizzabile e pericoloso.”
È il commento dell’assessore all'urbanistica del Comune di Magione Vanni Ruggeri a conclusione dei lavori della nuova passerella dell’Oasi la Valle in località San Savino di Magione.
Grazie a questo intervento l’Oasi La Valle riconquista finalmente la sua naturale porta di accesso all’ecosistema lacustre, fondamentale per l’attività di birdwatching, la fotografia naturalistica, la didattica ambientale, il turismo esperienziale.
Grazie a questo intervento l’Oasi La Valle riconquista finalmente la sua naturale porta di accesso all’ecosistema lacustre, fondamentale per l’attività di birdwatching, la fotografia naturalistica, la didattica ambientale, il turismo esperienziale.
“Si tratta di un intervento che è sembrato per lungo tempo al di sopra delle forze di chiunque – spiega –, in considerazione anche della complessità di vincoli e autorizzazioni necessarie, e che è stato reso possibile grazie a un finanziamento europeo intercettato dal Comune di Magione tramite il Programma di sviluppo rurale (Psr) per l’Umbria, del valore di oltre 600mila euro. Un progetto complesso e delicato, che ho fortemente voluto, indirizzato e seguito fin dalla prima proposta, presentata nel 2020 e che arriva oggi alla conclusione degli interventi strutturali previsti.”
LA NUOVA PASSERELLA
La nuova passerella si sviluppa per 200 metri circa, con un tracciato più breve del precedente e che segue l’attuale estensione del canneto e della vegetazione spondale, ma è già predisposta per una possibile estensione futura: è realizzata interamente in legno, con una struttura portante in pali di Azobè, un tipo di legno dalle altissime prestazioni meccaniche, particolarmente idoneo per impieghi in esterno e in acqua, perché inattaccabile da agenti patogeni senza bisogno di impregnanti. Il piano di calpestio, largo 2 metri, impiega invece un tavolato in larice siberiano trattato, ed è protetto da un parapetto in acciaio a effetto corten, funzionale ad offrire la minima resistenza al vento e al contempo il minor impatto visivo, anche a distanza.
Completa il percorso un punto di osservazione coperto per le attività di birdwatching, e una piattaforma panoramica di circa 20 metri quadrati che offre un punto di vista unico su San Savino e sull’intera Valle. È una delle “architetture naturali” più iconiche del Trasimeno, protagonista in ogni immagine dell'Oasi e cara a tutti coloro che amano il lago.
Completa il percorso un punto di osservazione coperto per le attività di birdwatching, e una piattaforma panoramica di circa 20 metri quadrati che offre un punto di vista unico su San Savino e sull’intera Valle. È una delle “architetture naturali” più iconiche del Trasimeno, protagonista in ogni immagine dell'Oasi e cara a tutti coloro che amano il lago.
IL RICORDO DI MADDALENA CHIAPPINI
“È un progetto dal grande significato simbolico e affettivo – aggiunge Ruggeri – per chi non c’è più a poter vederla finalmente rinata. Una persona che ha dato molto all’Oasi La Valle e a cui vorremmo intitolare quest'opera: la naturalista e fondatrice della Cooperativa L'Alzavola Maddalena Chiappini, scomparsa prematuramente poco tempo fa. E che ci manca molto. Il progetto è stato redatto dallo studio Advanced Planning Engineering, che ringrazio per la costante attenzione e la sensibilità dimostrata in tutte le fasi di definizione e affinamento in itinere dell’intervento, mentre i lavori, realizzati dalla ditta Bondini, sono stati coordinati dall’area Lavori Pubblici del Comune di Magione guidata dall’ingegner Maurizio Fazi e dall’assessore Ollieri Massimo. Un ringraziamento anche ai funzionari della Soprintendenza dell'Umbria e della Regione Umbria che hanno seguito l'iter di avanzamento del progetto che segna un punto di partenza, non solo il raggiungimento di una meta.”
Nessun commento:
Posta un commento