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Anche le sorelle hanno raggiunto traguardi di età eccezionali. Da giovane creò un piccolo gruppo di donne che realizzava i campionari per la Spagnoli
Grande festa con parenti e amici per il traguardo dei cento anni per Adelfa, per gli amici Delfa, Borrini nata a Magione in una casa nella parte più antica di Caserino, il 29 febbraio del 1920. Un traguardo di longevità che la signora Adelfa ha condiviso con le sue sorelle una delle quali, Elena, deceduta a 100 anni e otto mesi e le altre, ultranovantenni: Luisa, 99 anni e undici mesi e Maria, 92, tutte scomparse.
Sposatasi nel 1942 con Nazareno Zoppitelli, da un matrimono che lei definisce “felicissimo” nonostante le tante malattie, nasce Maria Pia da cui nasceranno tre nipoti: Rodolfo, Michele e Masina che la renderanno bisnonna di sei splendidi pronipoti.
A cento anni Adelfa è ancora perfettamente autonoma e, tutti i pomeriggi, in compagnia, si fa la sua bella passeggiata fino alla stazione.
Uno scricciolo di appena 36 chili, ma ancora piena di ironia e di orgoglio per gli splendidi nipoti che hanno condiviso con lei la giornata di festa. E proprio a una delle nipoti, Martina, si deve uno dei regali che più hanno commosso le tante persone che hanno partecipato alla festa. Un piccolo album in cui sono state raccolte le foto di una vita e, anche, piccoli ricordi.
“Nella mia gioventù – si legge - mi sono sempre accontentata di poco, cantavo filastrocche, intonavo canzoni, ballavo sopra le scarpe del mio papà”. Nel raccontare gli anni difficili della guerra ricorda che “le responsabilità di una donna iniziavano presto” e la conoscenza con l’uomo della sua vita. “Portavo il latte dentro un bidone – fa sapere - alle famiglie di Magione. In una di queste c’era lui e ogni volta che mi vedeva mi diceva: bella. Poi, finalmente, un giorno si è fatto avanti così ci siamo fidanzati e poi sposati”. “Ho sempre creduto nel matrimonio e abbiamo curato il nostro amore condividendo tutto, e anche adesso che non c’è più è sempre con me. E poi, con tre nipoti e sei pronipoti che mi circondano di affetto non mi sento mai sola”. Una vita piena segnata da un lutto molto doloroso, la scomparsa prematura del genero da lei adorato. “Renato – ricorda con commozione – era un uomo dall’animo buono, dolce con sempre il sorriso sulle labbra”.E tra i ricordi degli affetti riemergono anche le tante attività svolte tra cui quello di sarta con il piccolo gruppo di donne, circa dodici, che lavoravano per la Spagnoli.
“Facevamo i campionari – spiega – allora c’erano molte donne che lavoravano a casa per grandi aziende. Noi cucivamo per la Spagnoli ma quando questo lavorò fini io non smisi di cucire. Ho avuto persone, ricordo ad esempio Ada Mannocchi, che si fidavano solo di me per realizzare i loro abiti”.Tra le tante persone intervenute per gli auguri anche il sindaco, Giacomo Chiodini; il presidente del Centro sociale anziani, Mario Mariuccini, e il parroco, don Stefano Orsini, che hanno consegnato alla signora Delfa una targa ricordo.
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