Diverso ma sempre uguale, il grande presepe meccanizzato realizzato da Sante Cacchiata nell’area adiacente la chiesa di san Giovanni Battista, anche quest’anno stupisce per la ricchezza di particolari e le storie che sa narrare a chi si ferma a guardarlo con attenzione.
C’è la storia della costruzione che per questa edizione Sante ha immaginato come un piccolo borgo dove, attraverso due grandi archi, è possibile ammirare scene di vita quotidiana che le statue meccanizzate rendono movimentate. Al sorgere del sole fervono tutte le attività: l’arrotino mette in moto la sua mola, la donna inizia a produrre ricotte; il fabbro a lavorare il ferro. Al tramonto tutto si ferma e quello che si sente è solo lo scorrere dell’acqua.
C’è la storia delle statue. Ogni gruppo potrebbe raccontarne una. Vi si possono ancora ancora ammirare alcuni pezzi realizzati da artigiani locali nei primi del Novecento per iniziativa dell’allora parroco don Rinaldo. La natività venne acquistata da don Alfiero, a Napoli, nella storica e famosa via dei presepi, San Gregorio Armeno. A queste si aggiunsero delle piccole statue di pregevole fattura fatte fare a Tropea. Oltre, naturalmente, i pezzi meccanizzati costruiti dallo stesso Sante Cacchiata che abbelliscono e danno fascino all’opera.
C’è infine quella del “presepiaro” come è stato definito per la sua ampia attività nella realizzazione di queste opere che uniscono sentimento religioso e abilità tecnica.
Il primo presepio Sante Cacchiata lo realizzò all’età di nove anni. Era il 1964.
“Era parroco don Alfiero – ricorda lo stesso Sante – e io, insieme a degli amici tra cui Francesco Grilli e Braconi Paolo, realizzammo un presepe in chiesa. Era molto piccolo ma a me che ero un bambino sembrò grandissimo. Da allora io non ho più smesso ampliandolo ogni anno di più costruendo nuovi allestimenti.”
Per alcuni anni Sante Cacchiata ha realizzato presepi anche all’interno dell’Università e nel Duomo di Perugia.
All’inaugurazione erano presenti don Stefano Orsini, il sindaco Giacomo Chiodini e il vice sindaco Massimo Lagetti.
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