lunedì 9 settembre 2024

PREMIO AGANOOR POMPILJ: I VINCITORI SONO MARIA LUCIANA BUSEGHIN, LUCA FAZI E MARTA RINALDINI


Celebrato anche il sodalizio intellettuale della coppia composta da Simona Izzo e Ricky Tognazzi
con la consegna della targa “Uniti per l’arte”

Grande successo per la tredicesima edizione del Festival delle Corrispondenze, promosso dal Comune di Magione con direzione artistica di Massimo Arcangeli tenutosi nel suggestivo borgo di Monte del lago, nell'ambito del quale si è tenuta la cerimonia di premiazione della XXVI edizione del Premio letterario nazionale Vittoria Aganoor Pompilj. I vincitori sono stati premiati dal vicesindaco, con delega alla cultura, Vanni Ruggeri e dal sindaco Massimo Lagetti. Il Premio è stato presentato dall'attore Francesco Bolo Rossini e da Luigina Miccio, Komunicareleditoria.

VINCITORI E VINCITRICI PREMIO AGANOOR

PRIMA SEZIONE

Il volume vincitore della prima sezione del Premio riservata ad opere edite nelle quali vengono pubblicati carteggi, corrispondenze o epistolari di figure rappresentative, in ambito culturale, della società italiana è Leopoldo Franchetti. Passioni e progetti nel suo carteggio e nel rapporto con Alice Hallgarten, pubblicato dalla Deputazione di storia patria per l’Umbria, di Maria Luciana Buseghin.
Per la prima sezione, in rappresentanza della giuria, ha consegnato il premo Mario Squadroni, Università di Perugia. Il premio è stato assegnato dalla giuria  con la seguente motivazione: 

MOTIVAZIONE
Il lavoro di Maria Luciana Buseghin intorno alla figura di Leopoldo Franchetti, pubblicato nella collana «Fonti per la storia dell’Umbria n. 34» dalla Deputazione di Storia patria per l’Umbria, contribuisce a restituire, arricchendolo, lo spessore umano, culturale e filantropico di una personalità di indiscusso prestigio tra fine Ottocento e i primi due decenni del Novecento.

Il volume di dimensioni monumentali con le sue 704 pagine, è costruito in modo originale e intelligente: una costellazione di lettere spedite da Franchetti a diversi destinatari per illustrare la molteplicità e la varietà di relazioni poste in essere dal mittente con altrettante realtà culturali, politiche, filantropiche, nonché la ricchezza e l’originalità del materiale, prevalentemente inedito, reso disponibile agli studiosi per ulteriori ricerche e approfondimenti.

La giuria, con questo riconoscimento, intende valorizzare il lavoro di indagine e di curatela condotto con sapienza, passione ed entusiasmo da Maria Luciana Buseghin, associato ad un intelligente rigore filologico. Le Introduzioni che accompagnano le diverse sezioni del volume forniscono al lettore e alla lettrice un prezioso ausilio per l’attraversamento dei vari carteggi. Anche la veste grafica è elegante, molto ben curata, assolutamente apprezzabile.
SECONDA SEZIONE

Primo classificato
per la seconda sezione, riservata a componimenti inediti sotto forma di lettera, Luca Fazi con la lettera Senza velo, letta da Patrizia Ciminati con le seguenti motivazioni:
La lettera, che pone l’attenzione su un problema di dolorosa attualità: la fuga e la condizione delle donne che devono scappare da zone di guerra con tutto quello che il viaggio intrapreso comporta, riesce, con grande credibilità e con un linguaggio che sa farsi poetico nonostante la drammaticità dei fatti narrati, a restituire la forza, il coraggio, la determinazione della scrivente. Caratteristiche sicuramente rafforzate dal suo particolare stato, dal desiderio di poter consentire a colei che verrà di poter vivere in una condizione di libertà espressa, simbolicamente, nella rimozione di quel velo che, laddove non sia per libera scelta, rappresenta la soppressione di ogni possibilità di emancipazione della donna.

Una giovane mamma in fuga da Kabul scrive alla figlia Amaal, che in arabo significa speranza. Sembra una storia come altre, di quelle di cui sono piene le cronache, spesso nella nostra negligente distrazione, storie di rifugiati che scappano dalla guerra dalla miseria e, come in questo caso, da governi teocratici di brutale sopruso di tutte le libertà e dei diritti fondamentali. Ma questa mamma è speciale : è stata stuprata perché considerata “troppo occidentale” e ha deciso con coraggio di tenersi il frutto di quell’abuso vile e feroce. Vuole che sia femmina, le ha già messo un nome e le scrive perché se non ce la farà, nel suo interminabile viaggio verso la libertà, un giorno saprà contro cosa avrà lottato la madre e perché. Una lettera scritta con passione, con sincera enfasi, che riesce a esprimere la forza e la determinazione di una madre che sente la responsabilità di una vita innocente e che vuole lottare fino allo stremo per costruirle un futuro migliore. Una lettera commovente, che urla e piange, che sussurra e trema, che rivendica e non perdona, piena di disperata volontà, di paura e di abnegazione, di cuore e di testa. 
Seconda classificata Sandra Frenguelli
con la lettera In tutta onestà letta da Sandra Fuccelli
Una lettera nella lettera, una “matrioska”, che affronta il tema della morte senza finti moralismi. Una lettera coraggiosa in cui la scrivente se, da una parte, fa i conti con il dolore della perdita, dall’altra scardina le ipocrisie che possono nascondersi dietro le diverse modalità con cui ci si confronta quando si affronta la domanda a cui è più difficile, se non impossibile, rispondere “perché a me e non a lei?”. La mittente non fa sconti, non si nasconde dietro un pietismo di facciata. Sfida i luoghi comuni parlando con dolorosa sincerità, riuscendo così ad arrivare al cuore della destinataria, entrando, come afferma “nelle sue oscurità, nei suoi anfratti più inesplorati e lì in fondo l’aspetta per accoglierla con un abbraccio che le fa simili.
Terza classificata
Giuditta Ferioli con la lettera Una lettera da casa letta da Fabiola Marchesi
Una lettera che fruga tra i meandri del cuore e riesce ad emozionare. C’è tutto l’amore della vita dentro, ci sono speranza, bellezza, nostalgia. Uno specchio forgiato di emozioni in cui ognuno di noi può rispecchiarsi, un legame tanto forte da non potersi mai spezzare. Quello di un padre per una figlia.
È una lingua poetica ed esatta, priva di retorica, quella che viene usata in perfetta forma epistolare, lirica e lacerante a sostenere un sentimento che sfida il tempo e commuove e che racconta con precisione e delicatezza lo stato d’animo di chi sa che per amare profondamente qualcuno è necessario lasciarlo libero.
Come avrebbe detto Schiller: “Non sono la carne e il sangue, ma è il cuore a renderci padri e figli”.
LETTERE SEGNALATE

Laura Rossi con la lettera Amica d’animaDanilo Chillemi con la lettera Basta il suono della tua voceChiara Ortolani Lettera di un cinghiale a un bambino




TERZA SEZIONE

VINCITRICI

Quest’anno è stata inaugurata anche una nuova sezione dedicata ai giovani che ha visto vincitrice Marta Rinaldini con la lettera Un velo, seconda classificata Sara Caracci con la lettera Sei normale anche tu, terza classificata Stella Barafani con la lettera Siamo tutti unici.

LETTERE SEGNALATE:
Aurora Bobò con la lettera Cara Anna, 
Martina Cardoni con la lettera È normale avere paura,  Noemi Pagnotta con la lettera La maschiaccia, Eleonora Viviano con la lettera Cara nonna ti scrivo




TARGA "UNITI PER L'ARTE"
A Simona Izzo e Ricky Tognazzi è stata invece consegnata la targa “Uniti per l’arte”, riconoscimento nato per ricordare l’unione tra i coniugi Aganoor-Pompilj, segnata da una grande intesa intellettuale che portò entrambi ai successi letterari e politici per i quali ancora oggi vengono ricordati. 
La targa vuol dunque celebrare questo sodalizio premiando quei legami sentimentali, che possono essere di coppia, filiali o altro, caratterizzati proprio da questa doppia condivisione. 
La targa è stata consegnata dal direttore del Gal Trasimeno Orvietano, Francesca Caproni

IL FESTIVAL

Grande successo per la tredicesima edizione del Festival delle Corrispondenzeche dal 4 all’8 settembre - dopo un’anteprima che ha visto protagonista il filosofo contemporaneo Massimo Cacciari in una sala conferenze gremita di Villa del Colle del Cardinale – ha animato tra conferenze, dibattiti, musica, lab per bambini e famigli, appuntamenti letterari e spettacoli teatrali, Monte del Lago, suggestivo borgo medievale, tra i più caratteristici fra quelli che si affacciano sul lago Trasimeno.


«Si è concluso il Festival delle Corrispondenze - così il sindaco di Magione Massimo Lagetti - un festival straordinario per presenze e per personaggi di spicco che hanno animato il nostro borgo. È stata davvero una settimana speciale che ha toccato tutti gli ambiti possibili, partendo dalla storia fino ad arrivare alla filosofia, passando anche per l'attualità. Il tutto legato al filo comune delle "corrispondenze". Non possiamo che essere soddisfatti per il successo raggiunto quest'anno».
«Va in archivio una delle edizioni sicuramente più partecipate, dinamiche e memorabili del Festival delle Corrispondenze – le parole di Vanni Ruggeri, vicesindaco e assessore alla Cultura del Comune di Magione - suggellata dalla qualità di una proposta culturale frutto di una direzione artistica attenta e generosa, capace di coinvolgere un pubblico attento e qualificato e confermata dalla levatura nazionale dei protagonisti che hanno animato gli oltre 30 appuntamenti nelle diverse location di Monte del Lago, facendo registrare costantemente il tutto esaurito per gli appuntamenti di maggior richiamo della fascia serale. Un risultato, anche in termini di presenze, che guarda alla maggiore diversificazione possibile nelle tipologie di pubblico, in particolare con la crescita di quello under 35, e che consolida la caratura dell’evento all'interno del panorama dei festival del territorio, rafforzando un modello virtuoso realizzato grazie al sostegno convinto di istituzioni e soggetti privati, e alla costruzione di importanti partenariati culturali e scientifici con le migliori energie del territorio. Un ringraziamento tutt’altro che di prammatica a quanti hanno lavorato nei mesi precedenti e nei giorni del Festival al successo di questa edizione, e il cui appassionato entusiasmo rappresenta il miglior viatico per la prossima».
Molto soddisfatto anche il direttore artistico Massimo Arcangeli che commenta così la chiusura del Festival: 
"Uno dei temi portanti di questa edizione è stato quello dell'intelligenza artificiale. Fino a un po' di tempo fa le vecchie corrispondenze, quelle degli scambi e dei carteggi epistolari, erano state ridisegnate dai nuovi media senza oltrepassare il sistema delle relazioni (reali o virtuali) fra le persone. Ultimamente quelle corrispondenze sono state invece proiettate sul rapporto fra l'essere umano e le macchine e sull'orizzonte non più così lontano, e anzi ormai prossimo, del transumanesimo, vale a dire del superamento di una visione umana del proprio sé in rapporto al mondo circostante. Le corrispondenze del futuro vedranno protagoniste proprio le macchine, mittenti e destinatari del nostro destino relazionale. A breve lanceremo comunque un'iniziativa sulla lettera più bella mai scritta nella storia dell'umanità, senza limitazioni nel tempo o nello spazio, e un premio sulla lettera che qualcuno può aver conservato nel suo cassetto e ritenga essere la più bella che abbia letto o ricevuto. L'iniziativa e il riconoscimento sono agganciati all'assegnazione di un premio alla carriera per una missiva che abbia in qualche modo fatto storia, o abbia avuto un grande impatto sociale per il tema affrontato o il modo in cui lo si è trattato, scritta da un protagonista della cultura, del giornalismo, dell'arte o della letteratura dei nostri tempi. L'anno scorso lo ha ricevuto Corrado Augias, quest'anno abbiamo avuto il piacere di assegnarlo a Concita de Gregorio»
Sold out per tutti gli eventi del ricco calendario – oltre trenta - con un numeroso afflusso non solo di cittadini umbri, ma anche di turisti curiosi provenienti dalle regioni limitrofe (e non solo) per un totale di 9000 presenze complessive. Tra gli ospiti (72 in tutto) di questo 2024, nomi del calibro di Massimo Cacciari, Antonio Ereditato, Alessandro Fullin, Marco Barbieri, Gabriele Del Grande, Duccio Balestracci, Serena Bortone, Michela Nucciarelli, Massimo Polidoro, Vito Mancuso, Christian Raimo, Rick Dufer, Ernesto della Loggia, Michela Ponzani, Massimiliano Loizzi, Sigfrido Ranucci, Riccardo Nencini, Claudio Vercelli, Sandro Iannacone, Roberto Battiston, Arianna Porcelli Safonov, Antonio Tedesco, Francesca D’Alessandro, Matteo Saudino, Simona Izzo, Ricky Tognazzi e Concita De Gregorio.

Proprio a Concita De Gregorio, in virtù del suo impegno come giornalista, scrittrice, conduttrice radiofonica e televisiva, è stato assegnato il Premio speciale “Corrispondenze alla carriera”, giunto alla seconda edizione.

mercoledì 4 settembre 2024

LA MUSICA AL TEMPO DEI GUGLIELMI DI ISOLA MAGGIORE DAI CARTEGGI DEL LIBRO DI MICHELA NUCCIARELLI AL FESTIVAL DELLE CORRISPONDENZE



L’incontro, nella splendida cornice di Monte del lago, terrazza frantoio Palombaro, si terrà giovedì 5 settembre

Sarà la musica a fare da filo conduttore alla presentazione del volume “Carissime Nennella e Belluccia. La storia inedita della famiglia Guglielmi dal suo carteggio privato 1892-1944”, curato da Michela Nucciarelli e pubblicato da Futura edizioni, giovedì 5 settembre, alle ore 18, nella splendida cornice di Monte del lago, Terrazza Palombaro, nell’ambito della XIII edizione del Festival delle Corrispondenze.

Il programma prevede, nella prima parte, la narrazione delle vicende della famiglia Guglielmi, in particolare le vite dei coniugi Giacinto e Isabella e della loro figlia Elena, che tanta parte ebbero nella storia del Trasimeno, in particolare a Isola Maggiore, tra fine Ottocento fin oltre metà del secolo scorso. Ne parleranno la curatrice con Luigina Miccio (Komunicareleditoria), con letture di Stelio Alvino.

Nella seconda parte protagonista sarà la musica con Mirco Bonucci, chitarra e mandolino, e Chiara Giudice, soprano che eseguiranno musiche del tempo intervallate dalla lettura di lettere sul tema, inviate a Elena e Isabella Guglielmi, a cura di Sandra Fuccelli.

Il libro racconta, attraverso l’importante carteggio acquisito grazie all’interesse dalla Soprintendenza archivistica per l’Umbria, la vita delle donne più rappresentative della famiglia Guglielmi nota per aver realizzato ad Isola Maggiore, alla fine dell’Ottocento, l’edificio in forma di castello. Il senatore Giacinto Guglielmi lo fece costruire in omaggio alla moglie Isabella facendone un luogo di ritrovo della più importante nobiltà e alta borghesia dell’epoca. Attraverso il corposo epistolario Michela Nucciarelli, ripercorre la vita dei Guglielmi intrecciando le vicende personali con eventi e abitudini dei diversi momenti storici in cui i rappresentanti della famiglia si trovarono a vivere.

In particolare, Elena Guglielmi e sua madre Isabella, conosciute affettuosamente come “Nennella” e “Belluccia”, emergono con vigore tra i personaggi del carteggio distinguendosi per il loro spiccato altruismo. La marchesa Elena Guglielmi dette vita, nel 1904, alla scuola del pizzo d’Irlanda di Isola Maggiore

Michela Nucciarelli dal 2013 lavora presso il percorso museale di Isola Maggiore sul Lago Trasimeno che comprende il Museo del merletto. Studiosa e ricercatrice, da anni si dedica alla ricerca per ricostruire la storia della famiglia Guglielmi e del pizzo d’Irlanda di Isola Maggiore.

Tutto il programma dettagliato sul sitoito ufficiale: www.festivaldellecorrispondenze.it

venerdì 19 aprile 2024

VENT’ANNI DOPO. LA TORRE DEI LAMBARDI, DAL RECUPERO ARCHITETTONICO AL VIDEOMAPPING IMMERSIVO

Dallo stato di abbandono a sede espositiva con le più moderne tecnologie. Focus sulla figura di Fra Giovanni con due grandi firme della medievistica contemporanea


Il 19 aprile del 2003 veniva restituita alla collettività la Torre dei Lambardi monumento simbolo di Magione e della sua storia.

Una giornata ricca di interventi, in programma il 20 aprile, a partire dalle ore 16, ne ripercorre la storia e il restauro fino gli attuali interventi che uniscono il passato del monumento al futuro grazie all’uso delle più moderne tecnologie
Dopo un lungo periodo di abbandono che fece temere per le sorti della struttura, e un complesso recupero architettonico, durato due decenni durante i quali rimase prigioniera dei ponteggi e delle impalcature, la Torre era pronta a diventare parte qualificante del patrimonio culturale e museale di Magione.


Nel corso del pomeriggio saranno i protagonisti di quel periodo a ricordare le diverse fasi del restauro e gli studi ad esso legati, arrivando, per l’attualità, alle testimonianze contemporanee con la storia che la Torre sta scrivendo oggi, quale prestigiosa sede espositiva che ha fatto dell'innovazione un valore capace di saldare il passato al presente-futuro.
Un'occasione per festeggiare i vent’anni della "moderna" Torre dei Lambardi, grazie alla testimonianza di Bruno Ceppitelli, allora sindaco di Magione e artefice del recupero, e di Francesco Girolmoni che alla Torre ha dedicato puntuali ricerche d'archivio e che interverranno sul tema “Un lungo inverno e due decenni di “prigionia” (1983-2003)”.

Sarà anche un pomeriggio dedicato alla riflessione sulla figura di fra Giovanni da Pian di Carpine, e sull’eccezionalità dei tempi che si trovò a vivere, attraverso il serrato dialogo di due grandi firme della medievistica contemporanea: Federico Canaccini (Università Pontificia Salesiana) e Lorenzo Pubblici (Università di Napoli l'Orientale), stimolato dallo storico Jacopo Mordenti nell’incontro “Ad Tartaros. Fra’ Giovanni da Pian di Carpine e la variabile mongola tra missione, guerra e diplomazia”.

Verranno inoltre proiettati in anteprima due docufiction appositamente realizzate per il nuovo sistema di videomapping immersivo: una dedicata alla storia della Torre e un’altra al viaggio oltre i confini del mondo di Fra' Giovanni.
Dopo il Museo della pesca e del Lago Trasimeno, così anche la Torre dei Lambardi diventa contenitore museale 4.0, con l'installazione di un sistema di videomapping immersivo di grande formato, che trasforma le architetture dell'edificio in altrettanti elementi di una narrazione spettacolare e coinvolgente.

La tecnologia sfrutta un apparato di 4 proiettori laser posizionati tra il primo piano e il mezzanino, inseriti nelle strutture in acciaio che definiscono i marcapiani, insieme a impianto audio e dispositivi di attivazione e controllo su due postazioni indipendenti.
La proiezione in videomapping consente di sfruttare l’intera parete frontale a volta, alta oltre 9 metri, insieme alle volticine laterali, creando una superficie di proiezione straordinariamente suggestiva, capace di dialogare con gli elementi architettonici della torre, fatta di pieni e vuoti, pilastri aggettanti, aperture e costoloni.


Anche in questa occasione, infatti, lo spazio espositivo della Torre non ha mancato di presentare sfide tecnico-logistiche importanti, a partire dalla necessità di posizionare tutti gli apparati quanto più possibile invisibili rispetto allo spazio architettonico, senza interferire con i paramenti murari interni, oltre alla complessa mappatura iniziale delle superfici di proiezione. A differenza del Museo infatti, in questo caso si è trattato di "correggere" tutte le possibili distorsioni ottiche che l'architettura medievale presentava, andando poi a selezionare i diversi "spicchi" di proiezione o escludere quelli nulli, come le finestre, al fine di integrarne tutti gli elementi in maniera fluida e naturale.

Completa il progetto la realizzazione di una Virtual experience immersiva che attraverso l’uso dei visori di tipo Carboard porta il visitatore, una volta salito sulla sommità della torre, in un viaggio indietro nel tempo, nelle principali fasi storiche che hanno caratterizzato la storia di Pian di Carpine, mediante ricostruzioni virtuali attivabili con il proprio smartphone attraverso un apposito pannello dotato di codice Qrcode.

Questo nuovo intervento di valorizzazione dei nostri siti museali, per un investimento di quasi 40mila euro, consentirà di raccontare in modo estremamente spettacolare e coinvolgente, attraverso minidocufiction con attori, animazioni e ricostruzioni, due capitoli importanti della Magione medievale: la storia della Torre, del Castello dei cavalieri di Malta e dell'Ordine stesso, e la straordinaria missione di Fra' Giovanni presso i Tartari.

domenica 14 aprile 2024

AD AGELLO TORNA FRUIBILE UN’IMPORTANTE AREA VERDE


Collocata in un punto molto panoramico del paese versava da molti anni in stato di abbandono

Torna fruibile dagli abitanti di Agello l’area verde legata a tanta storia della frazione del Comune di Magione.

Collocata in un punto molto panoramico, con molti insediamenti abitativi, versava da anni in stato di abbandono. L’area un tempo proprietà della famiglia Lattanzi, poi acquistata dalla ditta Trovati, torna ad essere pubblica a scomputo di monetizzazione. Grazie all’impegno della ditta stessa e dell’amministrazione comunale, lo spazio è stato ripulito di tutta la vegetazione che non permetteva più di goderne, sono state riqualificate le scale di accesso, realizzata l’illuminazione, posizionati dei giochi per bambini e ripulito quello che si credeva un pozzo ma che, ricerche più approfondite, hanno ricondotto ad un’antica cisterna, realizzazione che ben si collega alla presenza di un’antica chiesa un tempo presente in questa zona e oggi non più esistente che, probabilmente, fu visitata anche da San Francesco .



Gianni Dentini, residente del paese ed appassionato di storia locale, ha ricordato, infatti, che in questa zona, nel secolo XIII, venne edificata una chiesa e un convento, ora trasformati in civile abitazione, in cui risiedette padre Egidio, confessore di San Francesco. All’interno cinque altari di cui uno dedicato al Santo d’Assisi. Si ricorda anche una pregevole pala d’altare, risalente al XIV secolo poi trafugata. I lavori hanno permesso, inoltre, di rendere di nuovo perfettamente visibile il crocefisso collocato in questo luogo.
Hanno collaborato attivamente all' inaugurazione anche la Proloco e i tanti residenti della zona.

“Un lavoro di rigenerazione urbana che ha restituito al paese un luogo di socialità – è stato il commento dei locali amministratori – e che ha visto l’impegno della ditta Trovati e dell’area lavori pubblici del Comune per la realizzazione. Viene così restituita a questa zona di Agello un’area verde a cui si legano tanti ricordi degli abitanti del posto che potrà essere fruita da tutta la popolazione”





mercoledì 10 aprile 2024

ASPETTANDO… TRASIMENOFUMETTO INCONTRO CON MORENO CHIACCHIERA

Moreno_Chiacchiera_Lola_Airaghi
Giovedì 11 aprile, alle ore 17, in diretta sulla pagina Facebook TrasimenoFumetto e sul canale You Tube.
Tre appuntamenti online con gli organizzatori della manifestazione che si terrà a San Feliciano dal 26 al 28 aprile

 Secondo appuntamento online con gli organizzatori della manifestazione dedicata al fumetto e all’illustrazione TrasimenoFumetto in programma a San Feliciano, Museo della pesca e del lago Trasimeno, Magione dal 26 al 28 aprile.

Dopo l’incontro con il fumettista Francesco Gaggia (vedi su you tube)


 


giovedì 11 aprile, alle ore 17, in diretta sulla pagina Facebook TrasimenoFumetto e sul canale You Tube Magione Live, l’illustratore Moreno Chiacchiera parlerà del suo lavoro che spazia tra infiniti soggetti e temi.

Moreno Chiacchiera è nel mondo del fumetto e dell’illustrazione praticamente da sempre avendo fatto di una passione un mestiere.

Collabora come illustratore e cartoonist con le più importanti case editrici italiane ed estere specializzate in editoria per ragazzi, i suoi lavori vengono pubblicati, oltre che in Italia, in USA, Inghilterra, Francia, Spagna, Austria, Germania, Canada, Australia, Giappone, Cina.
È Accademico di merito all’Accademia di Belle Arti di Perugia, membro della Beehive Illustration Agency con sede nel Regno Unito, e ha collaborazioni televisive con RAI, Mediaset e BBC.

giovedì 4 aprile 2024

GIORNATA DI STUDI A MAGIONE SU BENVENUTO CRISPOLDI, ARTISTA E RIVOLUZIONARIO

L’iniziativa a conclusione delle manifestazioni per il centenario della morte. Pittore, scultore ed erudito realizzò il Monumento ai caduti della Grande Guerra


Si chiudono domenica 7 aprile a Magione le iniziative organizzate per il centenario della morte di Benvenuto Crispoldi (1886-1923) che ha visto manifestazioni coordinate nei comuni di Spello, Bastia Umbra, Foligno e Magione, in cui il pittore, scultore, erudito, politico e intellettuale, protagonista e interprete delle migliori avanguardie artistiche nazionali e internazionali tra Otto e Novecento ha lasciato le sue opere.

Nella sala del consiglio comunale di Magione, dalle 10 alle 13.30, è organizzata una giornata di studi con interventi di: Stelvio Catena, storico e presidente del comitato scientifico del progetto, che interverrà su “Benvenuto Crispoldi: uomo del suo tempo”, Marco Damiani, docente di sociologia politica all’Università degli studi di Perugia su “Benvenuto Crispoldi tra arte e rivoluzione” e Massimo Duranti, critico d’arte e presidente dell’Archivio Dottori su “Dottori, Crispoldi e la rivoluzione nell’arte”.

Gli interventi saranno preceduti dalla presentazione del volume “Benvenuto Crispoldi. Scritti Arte Politica Cultura”, edito da Gangemi editore, a cura di Stelvio Catena che ne dialogherà con Marco Damiani. Introduce e coordina Vanni Ruggeri, assessore alla cultura del Comune di Magione. Saluti Istituzionali del sindaco Giacomo Chiodini.


Nel pomeriggio, dalle 15 alle 18, è prevista la visita alla mostra “Benvenuto Crispoldi tra Arte e Rivoluzione da Spello all’Europa. Un nostos attraverso i Comuni di Spello, Bastia Umbra, Foligno e Magione” allestita al Museo della pesca di San Feliciano, Magione (Pg).

L’esposizione intende illustrare l’iter della progettazione e della realizzazione del Monumento di Magione, dagli schizzi preparatori ai resoconti giornalistici, ed è impreziosita, per la cortese collaborazione degli Archivi Dottori, da una serie di preziosi bozzetti della grande tavola a tempera della Sala consiliare che raffigura Fra’ Giovanni da Pian di Carpine davanti all’Imperatore dei Mongoli

PUBBLICATO “LIBERAMENTE” IL LIBRO-DIARIO DI LAURA MORONI, ISTRUTTRICE IPPICA PER DISABILI

Il volume, edito da Bertoni editore, racconta la capacità di trasformare le difficoltà della vita in occasioni di crescita

 “La mia vita cominciò come l’erba come un fiore” dice una nota canzone di Massimo Ranieri e mai citazione fu più adeguata per raccontare il libro “Liberamente” di Laura Moroni, pubblicato dalla Bertoni editore di recente pubblicazione, visto lo stretto rapporto dell’autrice con la natura che, in tutte le sue forme, ha avuto un ruolo determinante nella sua vita.

Ed è proprio la vita di Laura Moroni al centro di un racconto che si snoda dal momento della nascita, non priva di difficoltà, fino ai giorni nostri in cui si avvera il grande desiderio, maturato nel tempo e sempre sostenuto dalla famiglia, dell’apertura, a la Goga di Magione, del centro ippico specializzato in attività rivolte ai bambini disabili, “La Valle incantata”.
Un percorso in cui non sono mancati piccoli e grandi dolori sia in famiglia: la perdita del nonno, la scoperta di difficoltà nell’apprendimento (discalculia), la malattia del padre; nella scuola: bullismo, professori incomprensivi e malevoli, e nell’amore ingannatore.

Un racconto intimo, profondamente sincero e fiducioso che chi lo leggerà lo accoglierà come quel “fagottino rosa” che mamma Giuliana e papà Giancarlo ancora increduli che quella bambina, nata con tante difficoltà, fosse viva e potessero riportarla in quel “buen retiro” di Sole Pineta” in cui l’attendevano l’affetto protettivo dei nonni e del fratello Matteo.

Difficoltà, e in questo è il punto di forza del libro, che non sono mai occasione di rinuncia o di limite ma, anzi, spinta a conoscersi, ad analizzare i propri desideri, a impegnarsi per realizzarli.
Così la fatica a relazionarsi, racconta il libro, diventa spinta per dedicarsi agli altri aderendo alla confraternita della Misericordia in cui Laura inizia a muovere i primi passi nel sociale, ad occuparsi degli altri. L’incontro casuale con il cavallo, scoperto durante una visita con il padre in un cantiere, diventerà, piano piano, un elemento essenziale della sua vita.
L’unione di questi due elementi: l’impegno sociale e l’amore per i cavalli, la porteranno gradualmente, a scoprire la propria strada come la stessa Laura scrive:

“già collaborando con la “Misericordia” avevo mosso i primi passi verso le attività nel sociale. Passi incerti, in punta di piedi e poi sempre più sicuri, andando avanti, cercando di non inciampare e cadere. Volendo continuare per aiutare gli altri. Ma anche me stessa. Per superare i limiti, le ansie, i “paletti” che avevo incontrato e preso a calci.”
Tra i passi fondamentali, il brevetto come tecnico di discipline integrate e, poi, il grande dono fattole dalla propria famiglia: l’acquisto di una fattoria con tanta terra in cui aprire il proprio centro ippico in cui riversare competenze, passione e voglia di aiutare gli altri.
Come in tutte le storie a lieto fine non può mancare l’amore che arriva con l’attuale compagno, Lorenzo.
Un libro che insegna ad affrontare con fiducia le sfide della vita, guardando ai momenti difficili non come limite ma come sprone a misurarsi con sé stessi per affrontarli rimarcando che nella vita quello che conta veramente sono gli affetti per poter volare con tranquillità.

“Io le ali le avevo sempre volute – scrive nel suo libro-diario Laura. Sbattacchiavano, ogni tanto, è vero. Qualche ostacolo più o meno evidente aveva dato fastidio alla mia crisalide, nel passaggio a nuove fasi della vita. Ma c’eravate voi. Dopo ogni periodo di crisi, e che farfalla fosse, dunque.”
Del libro di Laura Moroni si è parlato in occasione della Giornata mondiale della poesia nell’iniziativa organizzata da Europa Comunica Cultura nella sede della Provincia di Perugia. A lei è stato consegnato, dalla consigliera provinciale Erika Borghesi, un attestato di riconoscimento di merito “per l’impegno nella cultura e nel sociale”.