martedì 21 febbraio 2023

GIORNO DEL RICORDO, LA SCUOLA PROTAGONISTA DELL’INCONTRO CONCLUSIVO DEL PROGRAMMA

L’amministrazione comunale pone da anni una grande attenzione alle ricorrenze del calendario civile

Con l’incontro svoltosi all’Istituto omnicomprensivo Giuseppe Mazzini, a cui hanno partecipato, in diversi turni, le classi terze della secondaria di primo grado accompagnati dalle docenti, si è concluso il programma dedicato al giorno del ricordo organizzato dall’assessorato alla cultura del Comune di Magione.

Il programma ha visto, come primo appuntamento, l’incontro sul libro-spettacolo “Magazzino 18. Storie di italiani esuli d’Istria, Fiume e Dalmazia” di Simone Cristicchi e Jan Bernas pubblicato da Mondadori, di cui hanno parlato Luigina Miccio, Comunicareleditoria e Lucia Annunziata docente del liceo scientifico “I.Calvino” di Città della Pieve.

Di notevole interesse, per l’elevata competenza dei relatori, l’incontro su “Il dramma degli italiani dell’Adriatico orientale nel secolo dei totalitarismi” in cui alla ricostruzione storica e alle riflessioni proposte dal presidente della Società di studi fiumani, Giovanni Stelli a colloquio con Dino Renato Nardelli, dell’Istituto di storia dell’Umbria contemporanea (Isuc), e all’introduzione dell’assessore alla cultura del Comune di Magione, Vanni Ruggeri, sono state alternate letture a cura del Circolo lettori ad alta voce, effettuate da Patrizia Ciminati e Luciano Calvani.

Lo stesso Circolo ha curato l’incontro nella scuola portando testimonianze, filmati e immagini relative all’argomento, mentre la ricostruzione storica è stata condotta da Vanni Ruggeri.
L’amministrazione comunale pone da anni una grande attenzione a quelle che sono le ricorrenze del calendario civile organizzando incontri con studiosi, scrittori, scuole, enti culturali e associazioni.

“Ogni giorno del calendario civile – ha ricordato l’assessore Ruggeri – apre uno spazio non neutrale, un arco di tensione tra la sua affermazione e il suo oblio: non si tratta di celebrare un anniversario, ma di tenere viva la storia, respingendo con forza vulgate retoriche, formule autoassolutorie e comodi luoghi comuni, forse più insidiosi ancora di rimozioni, desistenze o amnesie, e promuovendo partecipazione e conoscenza in forme nuove e non episodiche”.

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